Lavori in casa: titoli abilitativi cosa sono e quando sono necessari.


Avete comprato casa e dovete ristrutturarla?Non volete più vedere quella parete anonima tra cucina e soggiorno?La famiglia si allarga e avete bisogno di più spazio? Bene!Questo post è pensato proprio per voi!
La prima cosa da fare, oltre a non farsi prendere dal panico, è cercare di “catalogare” i lavori che desideriamo fare per capire se necessitano o meno di permessi e in questo caso di quali titoli abilitativi stiamo parlando.

 In Italia, la definizione degli interventi edilizi è regolamentata dal testo unico d’edilizia n.380/2001.
Come norma generale, si possono realizzare senza richiedere alcun titolo abilitativo gli interventi sulla propria abitazione quando sono minimamente invasivi e, ovviamente, non modificano la forma originale dell’edificio. Questi interventi rientrano nella manutenzione ordinaria ossia, citando il dpr, parliamo degli “interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti” .

Quindi nessun problema per cambiare colore alle pareti, mettere parato, cambiare pavimento e dare spazio alla creatività con i componenti di arredo. E’ possibile inoltre installare pompe di calore ed effettuare interventi che eliminano le barriere architettoniche (facendo attenzione a non alterare la sagoma dell’edificio).

Quando abbiamo intenzione di modificare, ad esempio, la distribuzione degli spazi abbattendo o spostando delle pareti interne, rientriamo negli interventi di manutenzione straordinaria. Intendiamo in questo caso  “ le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso”.
E’ necessario  per questa tipologia di interventi, affidarsi ad un tecnico che dovrà presentare al comune una Comunicazione di Inizio Lavori semplice o asseverata (CIL o CILA). Il tecnico infatti attraverso elaborati progettuali, dovrà attestare la conformità agli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi e che non vi è interessamento delle parti strutturali dell’edificio. La comunicazione dovrà avere tutti i dati identificativi dell’impresa, del direttore dei lavori e di ogni figura professionale che interverrà nella ristrutturazione.

Importante è sapere che i lavori possono essere iniziati all’atto dell’inoltro della pratica.

Nel caso in cui rientriamo ancora nella manutenzione straordinaria ma effettuiamo lavori che interessano anche parti strutturali dell’edificio, ad esempio dobbiamo rifare il solaio, dobbiamo ricorrere alla SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività). Così anche se parliamo di risanamento o restauro conservativo, ossia di tutti “ gli interventi edilizi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità” rispettando però gli elementi tipici dell’organismo stesso. Gli interventi in esame consentono anche il mutamento delle destinazioni d'uso purché compatibili con gli elementi presenti. Il tecnico abilitato dovrà produrre tutti gli elaborati richiesti ed effettuare tutte le verifiche necessarie, ma anche in questo caso gli interventi possono partire immediatamente. L’amministrazione si riserva,  entro 30 giorni, di fermare il cantiere per non conformità.

Se poi vogliamo trasformare una buona parte dell’edificio parliamo di interventi di ristrutturazione edilizia che comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio stesso, l’eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Anche in questo caso si dovrà produrre una SCIA, ma sarà necessario verificare se viene modificata la volumetria complessiva o i prospetti e se vengono effettuati interventi di nuova costruzione. Se siamo in questi ultimi casi, dobbiamo utilizzare una SCIA in alternativa al permesso di costruire e quindi aspettare almeno 30 giorni prima dell’effettivo inizio dei lavori.

Dopo questa panoramica cerchiamo di fissare alcuni punti chiave:

1. Nessun titolo abilitativo se abbiamo voglia di dare un nuovo volto alle nostre pareti, se non sopportiamo più il nostro pavimento e se vogliamo sostituire porte interne e infissi.
2. Dobbiamo modificare l’assetto interno delle pareti, far diventare un open space la nostra cucina?Rendere più sicuri i nostri impianti? Ci vorrà una comunicazione di inizio lavori e all'atto della pratica si inizia subito!
3. Se invece vogliamo cambiare destinazione d’uso al nostro immobile, nella maggior parte dei casi sarà necessario effettuare una SCIA in alternativa al permesso di costruire, ma il tecnico incaricato dovrà prendere in esame più variabili tra cui la zona dove sorge l’immobile, che tipologia di interventi devono essere effettuati e la categoria funzionale (residenziale, commerciale..) attuale e futura.

Prima di iniziare qualsiasi lavoro controlla sempre le disposizioni della tua regione e del tuo comune.

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